Un matrimonio in Sri Lanka
Un’esperienza che non dimenticherò
Raccontare questo matrimonio non è semplice, perché per me è stato davvero tante cose. Prima di tutto il raggiungimento di un sogno: fotografare un rito di una cultura così lontana dalla nostra occidentale. Da sempre sono affascinato dal mondo indiano — non a caso io e mia moglie abbiamo scelto proprio l’India come viaggio di nozze — e lo Sri Lanka, con le sue differenze, mi ha regalato qualcosa in più: l’incontro con persone gentili per natura.
Lo sposo, Francesco, è il fratello di Domenico, un mio storico amico di scuola. Entrambi vivono oggi a Milano, e qui Francesco ha conosciuto Anu, ragazza srilankese fortemente legata alla sua terra e alla sua grande famiglia. Il matrimonio si è celebrato con rito buddista al Thuparama Temple, ed è stato incredibile: gli sposi sono entrati separatamente, accompagnati da musicisti e danzatori acrobatici, per poi ricevere doni e benedizioni davanti a un altare completamente ricamato di piante, un vero capolavoro floreale. Ringrazio di cuore entrambe le famiglie, quella italiana di Francesco e quella cingalese di Anu, per avermi accolto con grande calore e genuina ospitalità, e per avermi motivato costantemente a dare il massimo in ogni scatto e momento.
Il rito, in piedi e scalzi, ha riunito tutta la famiglia di Anu: la sua meravigliosa nonna (con la quale ho captato una speciale connessione tra la sposa e lei, qualcosa che mi ha ispirato nel fotografare le mani curate della sposa e i piedi pienamente vissuti della nonna), un quadro in ricordo del papà, zii e cugini. Il celebrante parlava e cantava a una velocità sorprendente, mentre io saltellavo da un punto all’altro del tempio, immerso in quell’atmosfera che sembrava durare solo pochi minuti.
Con i miei fantastici colleghi di Enamour Studio e Spectra Film abbiamo realizzato due shooting indimenticabili, uno dei quali all’alba, in un angolo di giungla mozzafiato al Walawwa Tear Drop Hotel. Sveglia alle 4 di mattina, preparativi iniziati nel cuore della notte: un’esperienza che già da sola valeva il viaggio. Il secondo presso uno splendido resort sulla spiaggia al pomeriggio Club Dolphin, inseguendo un tramonto capriccioso sulla costa dell’Oceano Indiano.
La giornata si è conclusa con una grande festa in una spettacolare sala di vetro adornata da migliaia di lampadine Maze The Glasshouse. Ancora una volta i danzatori hanno accolto gli sposi, seguiti da una band incredibile che ha fatto ballare tutti fino a notte fonda; oltre 250 invitati hanno ballato senza sosta, mentre i più piccoli correvano felici tra un tavolo e l'altro, creando un’atmosfera di gioia autentica. Gli sposi hanno emozionato tutti con una coreografia speciale, che univa in modo divertente le loro culture dello Sri Lanka e dell’Italia, creando un momento di grande sorpresa e significato. Durante la celebrazione non sono mancati momenti di commozione condivisa da tutta la famiglia, che hanno reso l’atmosfera ancora più intensa. Tutti si sono divertiti tanto, partecipando a momenti di spontanea felicità. lo vedevo nei sorrisi sul volto di ciascuno; io purtroppo, a malincuore, ho dovuto salutare tutti poco dopo mezzanotte per correre in aeroporto e prendere il volo delle 4:05, portando con me il ricordo di una giornata indimenticabile.
E anche il viaggio di ritorno è stato un’avventura: ansie da overbooking, coincidenze infinite tra Abu Dhabi e Fiumicino, e tre giorni complessivi di spostamenti. Per fortuna ho potuto contare sull’assistenza impeccabile di @viaggiarte, anche nelle ore più improbabili.
Un’esperienza intensa, fatta di aspettative, imprevisti e meraviglia. Per me, davvero magica.
Un obiettivo di vita: raggiunto.
P.S. Durante il mio tempo in Sri Lanka ho anche realizzato due rullini analogici Kodak Portra 800, che offrono un sapore visivo differente e un po’ nostalgico rispetto alle immagini digitali più moderne. La fotografia analogica è una pratica più lenta, poiché completamente manuale: ogni scatto richiede attenzione e precisione; la macchina fotografica Nikon che utilizzo proviene dalle attrezzature di mio padre, anch’egli fotografo di matrimoni, e custodisce con sé una storia di esperienze e mestiere tramandato. Questa scelta mi permette di arricchire il racconto fotografico con un tocco di classicità, poesia e un’atmosfera senza tempo, donando alle immagini una calda naturalezza e un’emozione speciale, unica nel suo genere.